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domenica 24 gennaio 2016

Tutti i benefici derivati da una Attività Fisica

Attività Fisica: Benefici e Adattamento Fisiologico

Svolgere assiduamente attività fisica induce una serie di adattamenti fisiologici a carico di tutto l’organismo, particolarmente evidenti a livello del tessuto muscolare scheletrico e dell’apparato cardiovascolare, che sono proporzionali a durata, intensità e frequenza dell’allenamento.

1. Tipi di Adattamento Fisiologico

Innanzitutto è fondamentale una prima distinzione tra cambiamenti momentanei, che regrediscono in poche ore, e duraturi, che si traducono in un guadagno in termini di potenza, resistenza ed efficienza.


Tra gli adattamenti acuti possiamo senza dubbio elencare l’aumento della frequenza cardiaca, di quella respiratoria, della temperatura corporea interna ed esterna, della ventilazione e del consumo di ossigeno; meccanismi che l’organismo mette in atto per compensare il maggior fabbisogno energetico momentaneo indotto dall’esercizio fisico, che dal corpo viene percepito a tutti gli effetti come uno stress.



Gli adattamenti cronici, invece, coinvolgono tutti gli apparati in modo duraturo e persistente: un corpo allenato sarà completamente diverso da quello di un soggetto sedentario sotto molti aspetti! Ovviamente le modifiche variano in rapporto allo stimolo allenante e perché avvengano è necessario che l’attività fisica sia eseguita con costanza nel tempo.

2. I Benefici dell’Allenamento Aerobico

L’allenamento aerobico, ad esempio, si rende responsabile a livello cardiaco di un aumento delle dimensioni della cavità ventricolare sinistra, cui consegue ipertrofia accompagnata da una maggior scarica sistolica e quindi da un aumento della gittata, e di una riduzione della frequenza cardiaca, provocata da una iperattività vagale e da una minore attività del nodo seno-atriale, la struttura da cui origina spontaneamente l’impulso contrattile, per questo nota anche come segna passi cardiaco.

Negli atleti di resistenza è possibile inoltre notare, sempre a carico dell’apparato cardiovascolare, un aumento dell’emoglobina totale e del volume ematico, nonché  una riduzione della pressione arteriosa a riposo.

Anche l’apparato respiratorio cresce in efficienza, incrementando il volume corrente e tutti i volumi polmonari, permettendo una maggior ventilazione con modesti aumenti di frequenza respiratoria, per cui anche lo sforzo percepito dall’atleta, in condizioni di attività fisica sostenuta, sarà minore.

A tutto ciò si accompagnano anche adattamenti ormonali e metabolici responsabili di un innalzamento del metabolismo basale, della riduzione del colesterolo ematico e di una più efficiente acclimatazione al caldo

I principali ormoni coinvolti sono il testosterone, gli ormoni tiroidei ed il GH, che di concerto sostengono la sintesi proteica e le richieste metaboliche dell’organismo sottoposto a stress. E’ possibile anche notare un aumento della secrezione di cortisolo, soprattutto in seguito ad esercizio fisico protratto, che ha però un ruolo catabolico, quindi sfavorevole, sul tessuto muscolare, per cui si consigliano allenamenti brevi ed intensi, capaci di stimolare adeguatamente l’organismo senza provocare un eccessivo innalzamento del suddetto ormone, soprattutto per gli atleti che praticano sport di potenza.

Per quanto riguarda l’apparato muscolo scheletrico, dobbiamo mettere innanzitutto in evidenza un aumento della capillarizzazione muscolare, che permette un più efficace approviggionamento di nutrienti,  vantaggio metabolico non indifferente rispetto ad un individuo sedentario.

E’ possibile inoltre evidenziare un aumento del numero e del volume mitocondriale, della mioglobina, proteina capace di legare reversibilmente l’ossigeno e di veicolarlo agli enzimi della catena respiratoria mitocondriale, dei depositi di glicogeno, polimero con funzione di riserva energetica glucidica, e dell’attività degli enzimi del ciclo di krebs, un ciclo metabolico aerobico fondamentale, congiunzione delle vie metaboliche di degradazione di carboidrati, grassi e proteine in acqua e anidride carbonica, con produzione finale di energia chimica utilizzabile per sostenere gli innumerevoli processi metabolici che hanno luogo nel nostro organismo

Tutto ciò è sostenuto da un aumento dei depositi muscolari di trigliceridi e da una maggior cessione di acidi grassi liberi, per cui si ha una maggior possibilità di usare i grassi come combustibile

Infine, bisogna ricordare che un allenamento prettamente aerobico provoca una riduzione del grasso corporeo che non viene bilanciata da un aumento del tessuto muscolare, per cui i soggetti dediti a questi sport tendono ad una riduzione del peso corporeo.

3. I Benefici dell’Allenamento con Sovraccarichi

Nel caso in cui si effettui un allenamento con sovraccarichi, allo scopo di incrementare la forza muscolare, gli adattamenti saranno completamente differenti.

La prima struttura a subire evidenti cambiamenti è il sarcoplasma, parte fondamentale del citoplasma della cellula muscolare, a causa di un aumento del diametro delle miofibrille, strutture costitutive fondamentali del muscolo striato formate dall’alternarsi delle proteine actina e miosina, e quindi delle fibre muscolari; contemporaneamente è possibile notare una riduzione del volume mitocondriale, mentre ATP (un composto ad alta energia richiesto per la maggior parte delle reazioni metaboliche endoergoniche), creatina fosfato (agisce anche questa come fonte di riserva energetica, potendo essere idrolizzata in creatina libera e ATP) e glicogeno aumentano, conferendo al muscolo maggior potenza; aumenta anche l’attività degli enzimi del sistema glicolitico e anaerobico alattacido, uno dei tre sistemi metabolici principali che il tessuto muscolare usa per produrre ATP, utilizzato per definizione in tutte quelle attività che richiedono potenza e velocità per un tempo molto breve (circa 6-8 sec) , per cui aumenta la produzione energetica e la tolleranza all’acido lattico.

Con questo tipo di allenamento si avrà anche un aumento del carico di rottura di ossa, tendini e legamenti, che in risposta al sovraccarico si ispessiscono e aumentano di resistenza.

I suddetti cambiamenti a carico del tessuto muscolare scheletrico avranno ripercussioni sull’intera composizione corporea, per cui ad un aumento del tessuto muscolare si accompagna una riduzione di quello adiposo: il peso totale del soggetto subisce quindi solo minime variazioni, a meno che non venga impostato un programma di allenamento e nutrizione che miri ad un guadagno in termini di massa corporea totale.

4. Un Consiglio da Non Dimenticare

Ovviamente, tutti gli adattamenti discussi, a prescindere dal tipo di esercizio svolto, sono reversibili, in tempi più o meno brevi, al cessare dello stimolo allenante, per cui sarebbe consigliabile svolgere con regolarità e costanza una buona attività fisica per tutta la vita, ovviamente adeguata alle esigenze individuali..state certi che il vostro corpo ve ne sarà grato!

Riferimenti
1) Wilmore J.H., Costill D.L. (2005) Fisiologia dell’esercizio fisico e dello sport, Calzetti Mariucci Editori.
Fonte: www.myprotein.it

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